Chi è Roberto Moiola e come ti sei avvicinato alla fotografia di paesaggio?
Sono nato nel 1978 in Valtellina, tra le Alpi, un ambiente che ha plasmato la mia sensibilità verso la natura. Quando ero più giovane ho cominciato a trascorrere del tempo esplorando montagne, laghi e vallate, e questa connessione con il paesaggio mi ha ispirato a voler catturare quella bellezza. Ho iniziato con una reflex a pellicola, ma con l’avvento del digitale, ho avuto la possibilità di approfondire il lato tecnico e creativo della fotografia. Nel 2010, la fotografia è diventata un lavoro, trasformando quella che era una passione in una sorta carriera freelance che mi permette di raccontare il mondo attraverso le immagini.
ClickAlps è diventato un punto di riferimento in Italia per la fotografia di paesaggio. Cosa ti ha spinto a fondare questa agenzia?
ClickAlps è una agenzia nata dal desiderio di creare una comunità di fotografi che condividessero la stessa passione per il paesaggio e il reportage naturalistico. Volevamo offrire una piattaforma in grado di promuovere il lavoro di chi, come noi, si dedica a immortalare la bellezza dei luoghi meno noti. Oggi rappresentiamo molti bravi fotografi, permettendo a ciascuno di raccontare le proprie storie visive. La fotografia di paesaggio richiede un impegno costante e ClickAlps mira a valorizzare questo lavoro attraverso pubblicazioni internazionali.
Come riesci a conciliare la tua carriera di fotografo con la vita familiare, considerando i numerosi viaggi che fai?
Non è sempre facile, è fondamentale trovare un equilibrio. Vivo ancora in Valtellina con mia moglie e i miei due figli, e cerco di portare la famiglia con me quando possibile (o forse sono loro che portano me!!). Le mie avventure fotografiche sono spesso impegnative, ma condividere alcune di queste esperienze con i miei cari rende il viaggio più significativo. Essere presente per la mia famiglia, senza sacrificare la mia passione per la fotografia, è una sfida, ma anche una delle maggiori soddisfazioni.
Le tue fotografie sono spesso scattate in luoghi remoti e freddi. Quali sono le tue destinazioni preferite e cosa ti attrae in questi paesaggi?
Amo profondamente le regioni fredde e incontaminate come la Norvegia, la Finlandia e le Isole Faroe. C’è qualcosa di unico nell’isolamento di questi luoghi: alcuni di questi luoghi sono lontani dalle rotte turistiche e offrono una tranquillità che è difficile da trovare altrove. Qui posso immergermi completamente nella natura e catturare la purezza dei paesaggi. Il freddo e le condizioni estreme rendono queste esperienze ancora più intense e affascinanti. Il silenzio e la vastità di questi paesaggi mi fanno sentire vivo, ed è per questo che continuo a tornare in questi luoghi, anche accompagnando i miei clienti.
Come descriveresti il tuo approccio alla fotografia di paesaggio? Cosa ti spinge a esplorare il mondo e catturarlo attraverso l’obiettivo?
Il mio approccio alla fotografia di paesaggio è guidato da un profondo rispetto per la natura. Cerco di raccontare storie attraverso immagini che catturino l’autenticità dei luoghi che visito. Sono attratto dalle regioni più remote e meno conosciute, quelle che spesso sfuggono all’occhio comune, perché penso che nascondano una bellezza ancora più preziosa. Ogni foto è un viaggio visivo, una scoperta che va oltre la semplice estetica. Esplorare il mondo, scoprire nuovi orizzonti e sperimentare con la luce e la composizione sono ciò che alimenta la mia passione.
Hai collaborato con molti marchi di alto profilo e le tue immagini sono apparse in numerose pubblicazioni internazionali. Quali collaborazioni ti hanno segnato maggiormente?
Ho avuto la fortuna di lavorare con alcuni dei marchi più prestigiosi al mondo, tra cui National Geographic, Apple, Lonely Planet, Conde Nast, Samsung… Ogni collaborazione ha rappresentato una crescita per la mia carriera, permettendomi di espandere la mia visione e raggiungere un pubblico internazionale. Ogni nuova pubblicazione alimenta di nuova linfa questa grande passione, in tanti anni non mi sono mai sentito stanco di esplorare la natura e di raccontare il mondo attraverso uno scatto.
Oltre a essere un fotografo, sei anche un accompagnatore di viaggi fotografici e trasmetti le tue conoscenze con i workshop. Cosa ti motiva a condividere le tue conoscenze con gli altri?
Accompagnare, condividere e insegnare mi danno un’enorme soddisfazione. Condividere le mie conoscenze non è solo una questione tecnica, ma anche un modo per trasmettere il rispetto e l’amore per la natura. Nei miei workshop cerco di guidare i partecipanti non solo nella tecnica fotografica, ma anche nella comprensione dell’ambiente in cui si trovano. L’importanza della pianificazione, l’osservazione delle condizioni di luce, il rispetto per il paesaggio: sono questi i pilastri che cerco di trasmettere. Vedere i partecipanti crescere e sviluppare il loro stile è uno degli aspetti più gratificanti del mio lavoro. Una delle cose che più mi gratificano è vedere i clienti ritornare.
Qual è l’equipaggiamento essenziale per un fotografo di paesaggio come te?
Il mio equipaggiamento principale oggi è composto da una Sony A7R V, che uso per la sua versatilità e la qualità d’immagine. Per i paesaggi utilizzo un paio di grandangoli, normalmente non scendo sotto i 14-15mm, una distanza diciamo perfetta per catturare ampie vedute con dettagli precisi. Un buon treppiede è essenziale per garantire la stabilità, specialmente in condizioni di vento o freddo estremo. Ma altrettanto importante è l’abbigliamento tecnico: lavorare in ambienti freddi richiede attrezzature specifiche per garantire il comfort e la sicurezza, permettendomi di restare sul campo il tempo necessario per catturare la scena perfetta. Devo ringraziare tutti i brand che nel tempo hanno accompagnato la mia crescita fornendomi continuamente nuovi materiali.
Nella tua fotografia di paesaggio, quanto è cruciale lo sviluppo del file RAW?
Lo sviluppo del file RAW è assolutamente fondamentale. Il RAW conserva tutte le informazioni della scena catturata, permettendoci poi di ottimizzare ogni aspetto dell’immagine: dal bilanciamento del bianco alla gestione delle ombre e delle luci. In condizioni di luce difficili, come albe o tramonti, il RAW mi consente di ottenere una gamma tonale ricca e colori accurati, mantenendo la naturalezza del paesaggio. Lavoro molto sui profili colore per assicurarmi che le tonalità riflettano fedelmente ciò che ho visto sul campo e poi con le maschere di luminosità per affinare al meglio il risultato finale.
Lavorando in condizioni estreme, hai bisogno di un controllo accurato del colore e rapidità nello sviluppo. Come ha influenzato TheSpack il tuo flusso di lavoro?
TheSpack ha rivoluzionato il mio flusso di lavoro, specialmente quando sono in condizioni estreme, come nelle regioni artiche o alpine. Grazie ai profili colore personalizzati e alle LUT dosabili, riesco a ottenere risultati di alta qualità in tempi molto rapidi. Questo è essenziale quando devo consegnare immagini alle agenzie internazionali con scadenze strette. TheSpack mi permette di mantenere il controllo completo sui colori e la saturazione, ottimizzando ogni fase del processo, senza compromettere la qualità.
Le persone spesso vedono foto straordinarie online, ma poi non trovano la stessa bellezza dal vivo. È solo merito della post-produzione o è il risultato di essere nel posto giusto al momento giusto?
È una combinazione di fattori, ma la cosa più importante è sicuramente essere nel posto giusto al momento giusto. Spesso la bellezza di un paesaggio non si rivela immediatamente, e richiede pazienza, pianificazione e fatica per trovare le condizioni ideali di luce e atmosfera. La post-produzione serve a perfezionare ciò che è già stato catturato, ma per ottenere scatti unici bisogna svegliarsi all’alba, restare fino al tramonto o affrontare condizioni climatiche difficili. Questi momenti perfetti durano solo pochi minuti, ed è proprio lì che risiede la vera sfida.
Possiamo dire che TheSpack, insieme all’attrezzatura tecnica e all’esperienza, contribuisce a realizzare le immagini che desideri dopo tanto impegno e sacrificio?
Assolutamente. TheSpack è uno strumento cruciale nel mio processo di post-produzione, e fa parte di un insieme di elementi che includono l’attrezzatura fotografica, l’abbigliamento tecnico e, naturalmente, l’esperienza maturata sul campo. Mettiamoci anche la fortuna!
La fotografia di paesaggio richiede molto più di un semplice scatto: è il risultato di lunghe ore di attesa, sacrificio e la ricerca delle condizioni perfette. TheSpack mi permette di tradurre quella bellezza vissuta in campo in un’immagine finale che mantenga la fedeltà ai colori e ai dettagli che ho percepito. Questi profili colore mi aiutano a controllare lo sviluppo dell’immagine senza stravolgerla, valorizzando al massimo ciò che la natura offre, dopo giornate intere passate in condizioni spesso difficili.
A volte un’immagine vale più di mille parole. A sinistra, una fotografia scattata in un ambiente con evidenti complessità di illuminazione, sviluppata con il profilo Adobe Color; a destra, la stessa immagine, ma con il profilo TheSpack. Per questo confronto sono stati utilizzati profili di seconda generazione, ottimizzati nel 2021, quindi ancora lontani dai progressi successivi. Questa immagine è particolarmente critica a causa di una sfumatura in saturazione, che, se non correttamente normalizzata, genera irregolarità. Spesso, il risultato ottenuto con il profilo Adobe porta a un giudizio negativo sulla qualità del file e della fotocamera stessa. Pur utilizzando una curva tonale simile per il contrasto, il profilo TheSpack ha prodotto un risultato nettamente superiore. Si nota una maggiore coerenza cromatica, estensione del dettaglio e leggibilità in tutte le aree dell’immagine. I disturbi e la granulosità, evidenti con Adobe, sono stati ridotti grazie alla struttura del profilo TheSpack, progettato per bilanciare correttamente i canali in uscita. Questo limite nei profili Adobe spesso causa un calo di qualità che viene erroneamente attribuito al mezzo tecnico. Il miglior dettaglio, la resa tonale superiore e l’assenza di irregolarità non sono il risultato di correzioni post-produzione, ma di un profilo colore studiato e sviluppato accuratamente.
Siamo spesso abituati a guardare l’insieme di un’immagine, perdendo di vista il dettaglio che la definisce. Questa riflessione, di per sé, potrebbe sembrare fuori luogo, considerando che la fotografia si basa sulla percezione visiva, sull’impatto che un soggetto, la luce, l’interpretazione e le dinamiche di una scena ci trasmettono. Sarebbe quindi naturale non concentrarsi sui dettagli. Eppure, qui nasce un grande paradosso: investiamo in lenti costose, glorificando la loro resa. Cerchiamo di correggere le aberrazioni, inseguire la risoluzione, applicare texture e maschere di contrasto per enfatizzare i dettagli, eppure ci dimentichiamo spesso di un elemento fondamentale: il profilo colore, che può distruggere tutto questo lavoro. Guardando ora il dettaglio ingrandito di una fotografia sviluppata con il profilo colore Adobe Color e la stessa immagine con TheSpack. La scelta di come intervenire su un profilo colore, quali parametri considerare e come ottimizzare la resa di un sensore porta inevitabilmente a conseguenze che impattano sulla qualità finale dell’immagine. Questo può addirittura vanificare il lavoro di ingegneri e progettisti che hanno creato ottiche di altissima qualità. Nell’immagine sviluppata con il profilo Adobe Color, la luce di un neon si disperde, lasciando un evidente alone attorno alla sorgente luminosa. Questo fenomeno riduce la consistenza nelle alte luci, compromettendo la texture e il dettaglio, e alterando la qualità complessiva della foto. Un piccolo difetto che, tuttavia, incide pesantemente sulla resa delle lenti e si manifesta su tutta l’immagine, indipendentemente dalle condizioni di illuminazione. Ovviamente, questa considerazione nasce dal fatto che un profilo colore può essere generato tenendo conto di differenti parametri, inclusi quelli che determinano lo scostamento di tonalità e saturazione al variare della luminosità. Per questo motivo, abbiamo scelto di suddividere il nostro sistema in modo da renderlo efficace in una vasta gamma di situazioni. Abbiamo implementato soluzioni specifiche per ogni singola fotocamera, così da ottenere risultati ineccepibili, indipendentemente dalle condizioni di ripresa. Questo approccio ci permette di garantire una resa cromatica coerente e precisa, riducendo al minimo le deviazioni che possono compromettere la qualità dell’immagine.